Come probabilmente immaginerete scegliere una tipologia di legno piuttosto che un’altra può diventare un vero rompicapo
Non solo per la resa estetica, l’effetto e la durata effettiva della pavimentazione ma anche per la fascia di prezzo.
Non tutti i parquet quindi hanno le stesse caratterizzazioni estetiche, la stessa durata nel tempo, la stessa resistenza agli urti e all’attacco dei parassiti. Molto riguarda le proprietà intrinseche delle essenze che li compongono, che ne determinano la longevità e la forza.
L’ambientazione della casa, l’esposizione alla luce e all’ombra, le abitudini famigliari possono richiedere l’utilizzo di prodotti diversi.
Quindi quale tipologia di parquet scegliere ? Ecco qualche consiglio utile per aiutarvi a trovare la giusta essenza per la vostra casa:
Le tonalità tra cui scegliere
Le più chiare
Un parquet chiaro si rivela spesso come la soluzione migliore in ogni ambiente che si intenda posare un pavimento in legno: è in grado di aumentare la visione dello spazio, così come la luminosità dell’ambiente in cui è stato posato e non affatica lo sguardo, donando una sensazione di freschezza e modernità.
Un parquet chiaro (o addirittura un parquet chiarissimo) permette inoltre di giocare con i contrasti cromatici, dando vita a svariati effetti estetici molto particolari: ad esempio, si può abbinare a pareti dalle tonalità leggermente più calde per mantenere una stanza luminosa, oppure utilizzarlo per alleggerire un mobilio particolarmente scuro.
Questi tipi di legni infatti non necessitano di ulteriori riverniciature.
A queste categorie appartengono:
- L’acero europeo: Caratterizzato da un colore tra il giallognolo e il biancastro. Presenta una forma pulita con striature lineari e pulite. Non è molto durevole.
- Acero canadese: Presenta una colorazione chiara tra il biancastro e il grigiastro. Ricco di striature è perfetto per essere lui stesso parte delle decorazioni. Inoltre questo legno è incredibilmente resistente ai carichi e allo scorrere del tempo.
- Faggio: Possiede una colorazione rosata ma con l’alta esposizione alla luce tende ad assumere una tonalità giallastra. Questo legno è adatto quindi a luoghi chiusi e totalmente inadatto se non vaporizzato per gli ambienti esterni
- Frassino: offre una varietà cromatica molto chiara, dal rosa al biondo cono sfumature verdognole. Presenta un ottima capacità di resistenza agli urti. Perfetto per palestre o ambienti simili.
Le brune
Vanno per sfumature dal giallino al marrone intenso.
Le venature ambrate del legno e le naturali variegature calde riportano a mondi classici e sono adatte ad ambienti di piccole o grandi dimensioni.
Esaltano l’aspetto del legno, donano calore e stanno bene con tutti gli stili di arredo.
Molto utilizzate nelle ristrutturazioni, sono:
- Cabreuva incenso: Si presenta nelle sfumature bruno-gialline o castano tendente al grigiastro oppure color cioccolato. Viene usato prevalentemente per gli ambienti chiusi che vogliono trasmettere calore e accoglienza. Perfetto per ricreare l’atmosfera da cottage di montagna. Molto longevo e resistente agli urti.
- Noce: Presenta una varietà cromatica dal grigio fino al bruno ed in fine al nero. Questo legno non è adatto come altri a fare da parquet a zone soggette sovente a forti urti. Non è particolarmente resistente e si incrina facilmente. Viene considerato un legno molto pregiato anche se necessita di manutenzione molto spesso in quanto preda facile di funghi e parassiti.
- Quercia: Offre un colore giallo tendente al marrone, molto denso. Questo prodotto è incredibilmente resistente ma anche elastico, si lavora con facilità ed è ottimo per gli ambienti sportivi.
- Rovere: della famiglia delle querce, presenta le sue stesse peculiarità positive oltre ad un’ottima resistenza all’umidità e all’aggressione di parassiti. Viene usato efficacemente per parquet sia di interni che di esterni.
Le essenze rosse
Sono i colori delle essenze esotiche e donano calore, charme ed eleganza in ambienti classici o in ambienti dal design contemporaneo.
Sono molto adatte anche in ambienti con decorazioni e arredi etnici.
I legni rossi sono da preferire in stanze luminose e con pareti dai colori vivaci.
- Acacia: è particolare nelle sue sfumature rosse, dorate e aranciate, che risaltano parecchio dopo la lucidatura. Viene apprezzato per l’altissimo grado di resistenza sia agli urti che all’umidità che a parassiti latenti.
- Ciliegio: Offre una colorazione dorata tendente al rossiccio, ma ossidandosi diventa bruno. Non è rinomato per la sua resistenza ma si lavora con facilità ed è resistente a chiodi o altri infissi. Viene utilizzato prevalentemente per gli interni e garantisce una buona stabilità della pavimentazione.
Le essenze scure
Ha il dono di trasmettere la massima eleganza alla casa: i colori scuro e nero del parquet, infatti, inondano l’ambiente di un senso di calore e intimità.
Per questa caratteristica di effetto visivo restringente, un parquet scuro o un parquet nero sono perfetti per essere utilizzati in ambienti larghi, principalmente rustici e ricercati.
E’ importante abbinare a questo parquet il giusto mobilio: ad esempio, possiamo utilizzare un parquet scuro in una stanza in cui il bianco (o comunque un colore freddo) è predominante, andando ad aggiungere calore alla stanza grazie al contrasto con il pavimento scuro.
- Afrormosia: ha un essenza bruno-dorato con sfumature verdastre. Non è adatto a pavimentare zone soggette a forti urti, tende infatti ad ammaccarsi con facilità. Si ossida con facilità e con una prolungata esposizione al sole tende a scurirsi di parecchio.
- Wenge: E’ un legno molto scuro, con venature che tendono al nero. Essendo molto scuro con l’ossidazione e l’esposizione al sole non si noterà molto l’inscurimento. Presenta un’alta resistenza e compattezza che donano stabilità alla pavimentazione. Sopporta bene l’umidità ed è molto usato per la stupenda resa decorativa negli interni.
Le lavorazioni dei parquet
Una volta scelto il colore da dare al parquet è importante sapere che non tutti i parquet presentano la stessa finitura superficiale: esistono infatti numerose tipologie di lavorazione del legno in grado di conferire alle tavole un aspetto del tutto particolare.
La lavorazione più comune è la levigatura che troviamo sulla maggior parte dei parquet, ma non è l’unica.
Le possibilità di lavorazione del parquet sono infatti diverse, tra cui:
Spazzolatura, che permette di incidere maggiormente le naturali venature del legno conferendogli maggiore resistenza all’usura;
Taglio sega, che consente di “graffiare” il pavimento con il caratteristico aspetto conferito dal taglio grezzo della sega conferendo anch’essa una maggior resistenza all’usura;
Piallatura, che dona al parquet un aspetto vissuto, con piccole imperfezioni ondulatorie che ricreano l’effetto di un pavimento elegante ma caratterizzato dai segni del tempo;
Bisellatura, dove vengo “smussati” gli spigoli vivi di ciascuna tavola di legno in modo tale da ricreare una sorta di piccola fuga tra una doga e l’altra.
La posa del parquet
Una volta individuata la tonalità, l’essenza e la finitura del legno, rimane da decidere come posare il parquet.
Le modalità di posa delle tavole possono essere molte le pose più comuni ed utilizzate possono però essere racchiuse in due categorie:
- Parquet paralleli, che utilizzano una posa più semplice dove viene posizionata una doga accanto all’altra. In questo caso la posa parallela può essere fatta “a cassero regolare”, con i listelli paralleli ma sfalsati in modo regolare, oppure “a correre” dove i listelli paralleli sono sfalsati in modo irregolare;
- Parquet spinati, o a spina di pesce, dove i listelli sono posizionati ad L tra loro creando per l’appunto una sorta di lisca. Tra questi occorre fare una puntualizzazione sulle tre varianti principali: quella italiana, con listelli a 90° incastrati tra loro, quella francese con angolo a 45° dove i listelli non vengono incastrati gli uni con gli altri ma, dopo una lavorazione sulla testa del listello, posati in maniera simmetrica, e infine la variante ungherese identica a quella francese ma con la posa a 30°.
Ma come decidere quale sia la posa migliore per la propria casa?
Il primo fattore da considerare per decidere il verso di posa del parquet riguarda la conformazione della casa.
Il parquet assume una maggiore evidenza ed eleganza quando è meno tagliato possibile. Quando la doga è lunga, è bello vederla nella sua interezza.
Esiste anche un'altra regola generale che va in accordo con quanto abbiamo appena detto
e dice che le plance devono essere sempre posate in base a come la luce naturale entra nella stanza.
La posa delle assi nella direzione della luce infatti aiuta a nascondere le giunzioni e ogni altra potenziale irregolarità, per garantire una finitura superficiale armoniosa e uniforme.
Le venature saranno più evidenti e dunque meglio valorizzate.
Fai attenzione alla presenza di corridoi e strettoie, in genere sono spazi di dimensioni limitate e una posa orizzontale, potrebbe rovinarne l’effetto.
La scelta della tipologia di posa dipende anche dallo stile di arredamento che vuoi realizzare in casa. Una posa a correre è adatta per tutti gli stili, soprattutto quelli moderni e contemporanei.
Una a spina di pesce è meglio adatta per stili classici, classici contemporanei, per edifici storici o con volte alte.
Con questo articolo abbiamo voluto darvi più informazioni possibili e speriamo di avervi aiutato nella scelta del parquet della vostra casa dei sogni
Fateci sapere cosa ne pensate!
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